“Piove piove a tutta forza, ma la pipa non si smorza”; è con questo slogan che Enea Buzzi nel lontano 1947 con Achille Savinelli e con un gruppo di operai esperti e tanto entusiasmo, fondarono la storica fabbrica artigianale delle Pipe di Brebbia.
È il nipote Luciano Buzzi a raccontare lo storico aneddoto.
«Zio Enea – racconta Luciano – aveva sin da giovanissimo lo spirito imprenditoriale. Per guadagnare qualche soldino, vendeva gli scampoli di stoffa dell’azienda tessile paterna girando con la motocicletta per la provincia di Varese. Siccome era un incallito fumatore di pipa e volendola fumare anche nei tragitti in motocicletta inventò un coperchio forato da mettere sulla parte superiore del fornello ed iniziò così la magica avventura».
Luciano Buzzi ripercorre la storia delle Pipe di Brebbia che quest’anno compiono 75 anni; un traguardo importante che si fonda sulle radici della tradizione, ma che vuole guardare al futuro.
«Nella metà dell’Ottocento il territorio varesino aveva delle eccellenti fabbriche di pipe – prosegue il nipote del fondatore – la prima era stata costruita dalla famiglia Piatti a Barasso, poi arrivò il milanese Ferdinando Rossi commerciante di articoli per fumatori con un negozio a Milano, che aprì una produzione sempre a Barasso lavorando la radica».
Nel tempo si aggiunsero altre realtà produttive artigiane di ottima pregio creando molti posti di lavoro. Durante la seconda guerra mondiale il costo delle sigarette era alto e così si fumava la pipa. Poi arrivarono i primi anni del dopoguerra, dove le sigarette si vendevano a numero ed era una moda fumarle solo nei giorni importanti, mentre nella quotidianità era la pipa a farla da padrone.
Enea Buzzi ebbe questa intuizione del coperchio e la ditta Rossi iniziò a produrlo; fu un grande successo.
«La ditta Rossi faticava a tenere il passo nella produzione ed Enea chiese una mano allo zio Bernardo nel territorio brebbiese vicino alla piccola centrale elettrica tuttora in funzione – prosegue Luciano – con Achille Savinelli nacque una collaborazione. Nel 1947 con tre operai esperti e con tanta voglia di fare si iniziò a produrre pipe che in futuro furono commercializzate in Italia e in diverse nazioni europee e negli Stati Uniti».
Nel museo storico presente alle Pipe di Brebbia si possono ammirare le varie tipologie di modelli tutte contraddistinte da un accurato design.
Chiediamo a Luciano Buzzi qual è oggi l’identikit del fumatore di pipa.
«Un esteta, un collezionista, una persona che vuole rivivere certe immagini del passato – osserva il nipote del fondatore – fumare la pipa è impegnativo, ma dà anche tanta soddisfazione. Non dimentichiamoci tra l’altro che i fumatori di pipa hanno creato storie straordinarie. Le nostre pipe ad esempio, hanno accompagnato momenti indimenticabili del presidente Sandro Pertini, Gianni Brera, Enzo Bearzot, tanto per citare alcuni nomi».
Claudio Ferretti